mercoledì 14 marzo 2012

Il giuramento del cavaliere

Non invaderò in nessun modo una chiesa. In ragione della sua immunità, non invaderò neppure i magazzini che sono nella cinta di una chiesa, salvo se un malfattore abbia violato questa pace. Non attaccherò il chierico o il monaco se non portano le armi del mondo, né quello che cammina con loro senza lancia né scudo. Non prenderò il bue, la vacca, il maiale, la pecora, l'agnello, la capra, l'asino e il fardello che porta, la giumenta e il suo puledro non domo. Non assalirò il contadino né la contadina, i sergenti o i mercanti; non prenderò loro denaro, non li costringerò al riscatto; non li rovinerò prendendo i loro averi col pretesto della guerra del loro signore, e non li batterò per toglier loro il sostentamento.
Mulo o mula, cavallo o giumenta e puledro che sono al pascolo, non ne spoglierò alcuno dalle colende di marzo fino a Ognissanti, salvo se li trovo in atto di farmi danno. Non incendierò né abbatterò le case, a meno che non trovi un cavaliere mio nemico o un ladro, o a meno che siano unite ad un castello che sia davvero un castello. Non toglierò né sradicherò né vendemmierò le viti altrui, col pretesto della guerra, se non sulla terra che è e deve essere mia. Non distruggerò mulini e non ruberò il grano che vi si trova, salvo quando sarò in una spedizione militare pubblica, e se è sulla mia propria terra. [...] Non attaccherò il mercante né il pellegrino e non li spoglierò, salvo se commettono qualche malefatta. Non ucciderò il bestiame dei contadini, se non per mio nutrimento e quello della mia scorta. Non attaccherò le donne nobili, né quelli che circoleranno con esse, in assenza del loro marito, a meno che non trovi che commettono qualche malefatta contro di me; mi comporterò allo stesso modo con le vedove e le monache.

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